lunedì 6 gennaio 2014

Benedetta Bruzziches e le sue borse che fanno tendenza

Felice Epifania ragazze!
Oggi che è l'ultimo giorno di vacanze anche per me che non lavoro, ma ho una bimba da portare all'asilo, mi sento un po' triste ma anche un po' eccitata perchè tutto questo "dolcefarniente" mi sta facendo sbracare un po' mentre invece è sempre bene  tenersi attivi, correre CoRrErE, CORREREEEE!

Sto organizzando per voi un CONTEST + GIVEAWAY che avrà luogo nei prossimi giorni, giusto il tempo di organizzarlo. Vi consiglio quindi di continuare a seguirmi, di diventare follower del mio blog per non perdere di vista questa occasione!

Oggi invece volevo raccontarvi la storia di una ragazza creativa che "ce l'ha fatta". Magari voi già la conoscerete perchè si trova sempre piu' spesso tra le pagine dei magazines piu' famosi...Io l'ho conosciuta virtualmente grazie ad Internet, leggendo un articolo che parlava di lei sulla testata giornalistica "L'inchiesta" più di un anno fa.


Lei si chiama Benedetta Bruzziches ed è di un paese non molto lontano da quello in cui vivo io. 






Crea borse, delle borse bellissime, fatte tutte interamente a mano dai suoi fratelli, che le confezionano secondo i disegni di Benedetta. Sono borse che parlano di luoghi lontani, di viaggi, favole e poesie.

Ha girato il mondo, ha lavorato per designer molto importanti e ora invece ne fa parte.
 Il suo marchio si legge sempre piu' spesso tra quelli di alta moda.







Io non faccio altro che rimirarle su Instagram perchè di certo non posso permettermele. 
Adoro il  suo profilo su ogni social network che non è un veicolo pubblicitario ma il modo per far vivere a chi la segue la realizzazione di un sogno. E' un modo per contestualizzare le sue creazioni. Ogni pezzo non porta con se solo il lavoro di mani esperte ma anche un pezzo di vita vissuta.
Ammiro tanto questa ragazza che ha trasformato un suo sogno, la sua passione in un vero  e proprio business e nonostante cio' e' rimasta legata alla sua famiglia e alla sua terra. 
Per fortuna, almeno qualche cervello rimane in Italia di tanto in tanto...

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